UNA PRODUZIONE Solot – Compagnia Stabile
RADIO FAVOLA
di e con Mirko Lorusso
regia di Enrico Torzillo
con la partecipazione di Maria Grazia Trombino
composizioni originali di Filippo Cristallo
immagine di locandina di Joe Colosimo
grafica di Marie Sakamoto
FORTEZZA EST 9– 10 – 11 MAGGIO 2024
In prima assoluta a Fortezza Est dal 9 all’11 maggio “Radio Favola” un racconto scritto ed interpretato da Mirko Lo Russo, con la partecipazione di Maria Grazia Trombino, diretto da Enrico Torzillo che porta in scena una riflessione sulle debolezze dell’animo umano, dalla depressione al rapporto con le figure genitoriali, ispirata alla favola di Cappuccetto Rosso.
Uno speaker introduce il pubblico nella puntata del programma radiofonico “Radio Favola”. Ogni giorno, come ospite, un personaggio del mondo delle fiabe. Nella puntata corrente è il turno di Cappuccetto Rosso, invitata per raccontare la sua storia, quella che tutti conosciamo, per parlarci della mamma, della nonna, del bosco e… del lupo. In una stramba diatriba retorica tra Cappuccetto e il conduttore, si arriverà a parlare di morte, suicidio ed eutanasia.
Storie personali, canzoni e suggestioni favolistiche dalle tinte dark renderanno universale la storia della bimba che si dirige verso casa della nonna. Nel testo originale di Mirko Lorusso che incontra la regia di Enrico Torzillo, il mondo incantato diventa tristemente reale man mano che il racconto va avanti. Una figura, intanto, prende sempre più la scena: chi è il lupo? Il cattivo della storia o quel momento della vita in cui le fantasie si infrangono con la realtà, dura come il tronco di un albero del bosco?
Le favole, i cui creatori si perdono nelle tradizioni dei racconti orali, da sempre si adattano e si trasformano nel tempo, in un processo creativo che da ascoltatori ci fa narratori. Il racconto di Cappuccetto ci trascina lentamente dalle luci della radio fin dentro le fauci del lupo, nelle oscurità del suo intestino. Il contrasto tra immagini luminose ed esuberanti che si tramutano in istantanee creepy ci avvelena, ma allo stesso tempo ci affascina.
Il risultato è un testo/spettacolo che parla a chiunque e, grazie ad una narrazione sufficientemente aperta da lasciare spazio alla proiezione ed immedesimazione, trascina lo spettatore in un viaggio emotivo, attraverso le diverse fasi dell’animo umano, dal dolore alla speranza, dalla disperazione alla rinascita.